Obbligo di scontrino elettronico da gennaio 2020 anche per forfettari.
Conto alla rovescia per gli esercenti che, dal primo gennaio dovranno passare allo scontrino elettronico: sono tenuti all’adempimento tutti coloro che esercitano attività di commercio al dettaglio, comprese le Partite IVA in regime forfettario.
Entra infatti in vigore per tutti l’articolo 2 del dlgs 127/2015, già operativo dallo scorso primo luglio per coloro che fatturano più di 400mila euro.
Scontrino elettronico, forfettari obbligati
La novità si concretizza nell’obbligo di memorizzazione elettronica e invio telematico dei corrispettivi. In pratica, spiega la Guida dell’Agenzia delle Entrate, gli scontrini e le ricevute fiscali vengono sostituiti dal nuovo documento digitale, che deve essere emesso da un registratore telematico.
La legge prevede che l’obbligo si applichi a tutti coloro che svolgono attività di commercio al minuto o assimilate (commercianti, artigiani, alberghi, ristoranti, ecc.).
Ci sono una serie di esoneri previsti da decreto ministeriale 10 maggio 2019, che non comprendono i contribuenti forfettari.
Quindi, anche le Partite IVA con flat tax al 15% devono passare allo scontrino elettronico dal prossimo gennaio.
Come mettersi in regola
Per emettere lo scontrino elettrinico ci sono due possibilità: dotarsi di registratore di cassa telematico (o adattare già in uso) o utilizzare il servizio web dell’Agenzia delle Entrate.
Per coloro che gestiscono esercizi commerciali ed effettuano un elevato numero di operazioni giornaliere sarà conveniente la cassa telematica, gli operatori che usano ricevute compilate a mano (per esempio gli artigiani) e realizzano una bassa frequenza di operazioni possono utilizzare la procedura web (più lunga e quindi meno adatta in negozio).
Sono previste sanzioni pari al 100% dell’imposta relativa all’importo non correttamente documentato (con un minimo di 500 euro) e nei casi più gravi la sospensione della licenza (decreto legislativo 471/1997, articolo 6, comma 3, e articolo 12, comma 2).
C’è però una moratoria per il primo semestre di applicazione della norma, (quindi per i forfettari, fino al 30 giugno 2020: niente multe se i corrispettivi vengono comunque inviati entro il messe successivo all’operazione.
Bonus registratore telematico
Il costo del registratore telematico, strumento di ultima generazione, varia secondo una fascia compresa tra i 250 e 1000 euro, a seconda del modello e delle funzioni connesse.
L’investimento viene agevolato da una detrazione fiscale pari al 50% fino a 250 euro in caso di acquisto di registratori di cassa di nuova generazione o 50 euro per la trasformazione di quelli vecchi per renderli idonei alla trasmissione dei corrispettivi fino all’esaurimento dei fondi destinati allo scopo.
Il credito può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24, esclusivamente tramite i servizi telematici delle Entrate, a decorrere dalla prima liquidazione periodica dell’IVA successiva al mese in cui è stata registrata la fattura relativa all’acquisto o all’adattamento ed è stato pagato, con modalità tracciabile, il relativo corrispettivo.
Le modalità di fruizione del bonus sono state definite con il provvedimento del 28 febbraio 2019, mentre con la risoluzione n. 33/2019 l’Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo 6899 da inserire nel modello F24.
Fonte: PMI.it
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