Bonus registratore di cassa: 50% in meno per chi lo cambia
Iniziano gli sconti fiscali per chi cambia il registratore di cassa: l’Agenzia delle Entrate ha previsto un contributo del 50% (fino ad un massimo di 250 euro) per coloro che acquistano un nuovo apparecchio di ultima generazione, necessario per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri.
Il provvedimento n. 49842/2019 delle Entrate detta le istituzioni per ottenere l’agevolazione, concessa come credito d’imposta utilizzabile in compensazione attraverso il modello F24, a partire dalla prima liquidazione periodica dell’Iva successiva al mese in cui è stata registrata la fattura di acquisto ed è stato pagato, con modalità tracciabile, il corrispettivo.
Il bonus spetta anche a chi “adatta” un vecchio registratore di cassa: in tal caso però l’incentivo è limitato a 50 euro.
Cambiare o adeguare le casse dei negozi è necessario perché dal 1° gennaio 2020 chi effettua commercio al dettaglio dovrà memorizzare e trasmettere in maniera telematica alle Entrate, i dati dei corrispettivi giornalieri.
Tale data però è anticipata al 1° luglio 2019 per gli esercenti con un volume d’affare superiore a 400.000 euro.
Il bonus spetta solo a chi sostiene la spesa per l’acquisto o la modifica negli anni 2019 e 2020, e il credito dev’essere indicato nella dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta in cui è stata sostenuta la spesa e nella dichiarazione degli anni d’imposta successivi, fino a quando se ne conclude l’utilizzo.
Fonte il Sole 24 ore
Con il provvedimento del 28 febbraio del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, vengono dettate le istruzioni per fruire dell’agevolazione.
Il soggetto che intende usufruire del credito d’imposta, deve pertanto:
- Ricevere la fattura relativa all’acquisto o all’adattamento del misuratore fiscale;
- Pagare la fattura con modalità tracciabile;
- Utilizzare nel modello F24 il credito d’imposta a decorrere dalla prima liquidazione periodica IVA successiva al mese in cui è stata registrata la fattura e pagato il corrispettivo;
- Indicare il credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta in cui è stata sostenuta la spesa e nella dichiarazione degli anni d’imposta successivi, fino a quando se ne conclude l’utilizzo.
Nel provvedimento inoltre vengono richiamati i metodi di pagamento tracciabili già individuati da uin provvedimento precedente dell’agenzia delle entrate.
Si tratta di assegni, bancari e postali, circolari e non, addebito diretto, bonifico bancario postale, bollettino postale, carte di debito, di credito, prepagate, ovvero altri strumenti di pagamento elettronico disponibili, che permettano anche l’addebito in conto corrente.
Inoltre ricordiamo che, ai fini dell’utilizzo in compensazione del credito d’imposta, i soggetti titolari di partita IVA sono tenuti a presentare il modello F24 esclusivamente tramite servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
La risoluzione dell’Agenzia del 1°marzo 2019 ha istituito il codice tributo “9899” per l’utilizzo in compensazione del credito.
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